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DECRETO FLUSSI 2023-2024

DECRETO FLUSSI 2023/2024: LA GUIDA COMPLETA

Il Decreto Flussi è un atto con cui il Governo Italiano, stabilisce il numero di cittadini stranieri non comunitari (extracomunitari) che possono fare ingresso in Italia per svolgere lavoro subordinato, autonomo e stagionale.

L’ingresso in Italia e il soggiorno degli stranieri all’interno delle quote annuali è disciplinato dal decreto legislativo 286/98

Il Decreto flussi stabilisce inoltre le quote di conversione dei titoli di soggiorno in permessi di soggiorno per lavoro subordinato e autonomo, dei permessi di soggiorno per lavoro stagionale, per studio, tirocinio e/o formazione professionale e dei permessi di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo rilasciati ai cittadini di Paesi terzi da altro Stato membro dell’Unione europea.

QUOTE DECRETO FLUSSI

Il Governo stabilisce le quote di ingresso, ovvero il numero di cittadini stranieri che possono fare ingresso in Italia per lavorare. Il decreto flussi può prevedere anche delle quote definite preferenziali, cioè riservata a determinati cittadini  stranieri:

  • di origine italiana per parte di almeno uno dei genitori fino al terzo grado in linea retta di ascendenza;

  • degli Stati con i quali l’Italia abbia concluso accordi finalizzati alla regolamentazione dei flussi d’ingresso e delle procedure di riammissione.

E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale in data 3 ottobre 2023. 

  • il 2 dicembre 2023,2024 e 2025 dalle ore 9,00 : ingresso di lavoratori subordinati non stagionali cittadini dei Paesi indicati;

  • il 4 dicembre 2023,2’24 e 2025 dalle ore 9,00 : altri lavoratori non stagionali (con cui si faranno accordi);

  • il 12 dicembre 2023, 2024 e 2025 dalle ore 9,00 : ingresso di lavoratori stagionali;

Una NOVITA' IMPORTANTE

del nuovo Decreto Flussi 2023/2024 e 2025 è che i datori di lavoro dovranno verificare, tramite i centri per l’Impiego, che non ci siano in Italia altri lavoratori già disponibili a rispondere alla loro chiamata.

La richiesta di personale al Centro per l’Impiego: non è necessaria per i lavoratori stagionali e per i lavoratori formati all’estero.

I paesi dai quali potranno provenire i lavoratori per accedere al decreto flussi 2023,204 e 2025

  • Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Erzegovina, Corea (Repubblica di Corea), Costa d’Avorio, Egitto, El Salvador, Etiopia, Filippine, Gambia, Georgia, Ghana Giappone, Giordania, Guatemala, India, Kirghizistan, Kosovo Mali, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Peru’, Repubblica di Macedonia del Nord Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Tunisia, Ucraina;

 

I SETTORI DI RIFERIMENTO

  • Autotrasporto merci per conto terzi; Edilizia; Turistico – alberghiero; Meccanica; Telecomunicazioni; Alimentare; Cantieristica navale; Trasporto passeggeri con autobus; Pesca; Acconciatori; Elettricisti; Idraulici Assistenza familiare e socio-sanitaria (9.500 unità nel 2023, 9.500 unità nel 2024 e 9.500 unità del 2025)

 

Una quota sarà riservata a lavoratori che hanno partecipato a corsi di formazione professionale e di istruzione nei propri paesi di origine.

L’INGRESSO IN ITALIA PER MOTIVI DI LAVORO AUTONOMO,

 

nell’ambito delle quote sopraindicate, di n. 500 cittadini stranieri residenti all’estero, appartenenti alle seguenti categorie:

  1. imprenditori che intendono attuare un piano di investimento di interesse per l’economia italiana, che preveda l’impiego di risorse proprie non inferiori a 500.000 euro, nonché la creazione almeno di tre nuovi posti di lavoro;

  2. liberi professionisti che intendono esercitare professioni regolamentate o vigilate, oppure non regolamentate ma rappresentate a livello nazionale da associazioni iscritte in elenchi tenuti da pubbliche amministrazioni e che rilasciano un attestato di qualità dei servizi e di qualificazione professionale dei soci;

  3. titolari di cariche societarie di amministrazione e di controllo espressamente previsti dal decreto interministeriale 11 maggio 2011, n. 850; d) artisti di chiara fama o di alta e nota qualificazione professionale, ingaggiati da enti pubblici o privati, in presenza dei requisiti espressamente previsti dal decreto interministeriale 11 maggio 2011, n. 850;

  4. cittadini stranieri che intendono costituire imprese «start-up innovative» ai sensi della legge 17 dicembre 2012, n. 221, in presenza dei requisiti previsti dalla stessa legge e che sono titolari di un rapporto di lavoro di natura autonoma con l’impresa.

Per il SETTORE AGRICOLO,

è inoltre riservata prioritariamente una quota di 40.000 unità nel 2023, 41.000 unità nel 2024 e 42.000 unità nel 2025 di lavoratori stranieri, le cui istanze di nulla osta all’ingresso in Italia per lavoro stagionale anche pluriennale, siano presentate dalle organizzazioni professionali dei datori di lavoro della Confederazione nazionale coltivatori diretti, della Confederazione italiana agricoltori, della Confederazione generale dell’agricoltura italiana, della Confederazione di produttori agricoli e dell’Alleanza delle cooperative italiane (Lega nazionale delle cooperative e mutue, Confederazione cooperative italiane e Associazione generale cooperative italiane).

Per il SETTORE TURISTICO,

è inoltre riservata prioritariamente una quota di 30.000 unità nel 2023, 31.000 unità nel 2024 e 32.000 unità nel 2025 di lavoratori stranieri, le cui istanze di nulla osta all’ingresso in Italia per lavoro stagionale anche pluriennale, siano presentate dalle organizzazioni professionali dei datori di lavoro più rappresentative a livello nazionale.

Decreto Flussi 2023, 2024 e 2025 quando si può presentare la domanda?

Le domande per il nuovo decreto flussi 2023, 2024 e 2025 potranno essere inviate online:

  • il 2 dicembre 2023 dalle ore 9,00 per i lavoratori subordinati non stagionali;
    il 4 dicembre 2023 dalle ore 9,00 per gli  altri lavoratori non stagionali (con cui si faranno accordi);

  • il 12 dicembre 2023 dalle ore 9,00 per i lavoratori stagionali.

Come entrare in Italia con il Decreto Flussi

L’ingresso in Italia con il Decreto Flussi avviene tramite la richiesta del datore di lavoro che deve richiedere allo Sportello Unico la domanda di nulla osta al visto di ingresso.

La richiesta deve essere presentata unicamente in via telematica presso lo Sportello Unico per l’immigrazione della Prefettura della provincia del luogo ove si svolgerà l’attività lavorativa.

Lo Sportello Unico per l’Immigrazione ottenuto il positivo della Direzione provinciale del lavoro sulla regolarità del datore e del contratto di lavoro (art. 30 bis del dpr 394/1999 regolamento di attuazione del testo unico immigrazione), trasmette la richiesta al Centro per l’impiego, che comunicherà al datore di lavoro, se presenti, i nominativi di lavoratori disponibili a svolgere e medesime mansioni, iscritti nelle liste di collocamento (art. 30 quinques dpr 394/1999).

Successivamente, lo Sportello acquisisce il parere della Questura sul al rilascio del nullaosta (art. 31 dpr 394/1999).

Se l’ingresso del lavoratore straniero rientra nei limiti delle quote dei decreti flussi, la Prefettura convoca il datore di lavoro per il rilascio del nullaosta di sei mesi e trasmette la documentazione agli uffici consolari.

Il datore di lavoro informa il lavoratore straniero dell’avvenuto rilascio del nullaosta, al fine di consentirgli di richiedere il visto d’ingresso alla rappresentanza diplomatica o consolare competente.

Una volta rilasciato il visto d’ingresso, lo straniero può fare ingresso in Italia ed entro 8 giorni dall’ingresso dovrà recarsi presso la prefettura per sottoscrive il contratto di soggiorno, esibendo:

  • il titolo idoneo a comprovare l’effettiva disponibilità dell’alloggio;

  • la richiesta di certificazione d’idoneità alloggiativa,

  • la dichiarazione di impegno al pagamento delle spese di viaggio (art. 35) del datore di lavoro.

Fatto questo lo straniero può fare richiesta del permesso di soggiorno per motivi di lavoro, previa esecuzione dei rilievi fotodattiloscopici

Come si articolano le varie fasi della domanda di Decreto Flussi.

  •  La richiesta di assunzione per lavoro

  •  L’invio della domanda

Le domande potranno essere inviate SOLO quando il Decreto Flussi viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale c.d

CLICK DAY.

  •  Lo Sportello Unico per l’Immigrazione

Lo Sportello Unico per l’immigrazione ricevuta la domanda verificherà la regolarità formale; qualora la domanda sia carente di dati lo sportello chiederà la necessaria integrazione al datore di lavoro.

Se la domanda risulta completa, lo Sportello Unico richiederà, per via telematica, il nullaosta alla Questura competente.

  •  La Questura

La Questura verifica se il lavoratore ha avuto espulsioni, segnalazioni o condanne e fornisce un parere, negativo o positivo, allo Sportello Unico per l’immigrazione.

  •  La Direzione Provinciale del Lavoro

In caso di parere positivo lo Sportello Unico chiede alla Direzione Provinciale del Lavoro se vi sono ancora quote disponibili. In caso positivo la Direzione Provinciale del Lavoro assegna una delle quote a quel lavoratore.

A quote esaurite non è più possibile ottenere il nullaosta all’assunzione, è quindi importante inviare subito la domanda di decreto flussi appena viene pubblicato il decreto.

  •  Il rilascio del Nulla Osta

Lo Sportello Unico convoca il datore di lavoro, rilascia il nulla osta e fornisce il codice fiscale al lavoratore.

Lo Sportello invia quindi telematicamente all’Ambasciata italiana del Paese di origine del lavoratore straniero il Nulla Osta all’assunzione.

  •  L’Ambasciata Italiana

Il lavoratore si dovrà presentare all’Ambasciata Italiana, portando il Nulla Osta e dovrà chiedere il visto d’ingresso in Italia per motivi di lavoro.

L’Ambasciata Italiana entro 30 giorni dalla richiesta deve rilasciare il visto.

Se l’Ambasciata nega il visto, il diniego deve essere motivato, si può fare ricorso al Tribunale Amministrativo del Lazio entro 60 giorni dalla data di rilascio del diniego.

  •  Il Permesso di Soggiorno

Arrivato in Italia il lavoratore, entro 8 giorni dall’ingresso, dovrà presentarsi allo Sportello Unico per l’Immigrazione.

Lo Sportello Unico stampa la domanda per il rilascio del permesso di soggiorno che dovrà essere inviata in Posta alla Questura.

Il lavoratore dovrà quindi attende la convocazione della Questura per il ritiro del permesso di soggiorno.

Come fare la domanda per il decreto flussi 2023, 2024 e 2025

Una condizione obbligatoria per compilare e inoltrare i modelli del Decreto flussi 2023 è il possesso dello SPID, la certificazione dell’identità digitale.

Ulteriori disposizione attuative saranno a breve definite con una circolare congiunta del Ministero dell'Interno, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, del Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste e del Ministero del Turismo, sentito il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

I DOCUMENTI DA PRESENTARE

  • passaporto del lavoratore straniero in corso di validità;

  • carta di identità o passaporto del datore di lavoro in Italia o del rappresentante legale in corso di validità;

  • dati identificativi del datore di lavoro (numero di telefono, Partita Iva, indirizzo della sede legale e del luogo di lavoro, indirizzo PEC e indirizzo email).

  • certificato di idoneità allogiativa e indirizzo di dimora in Italia del lavoratore;

  • marca da bollo da 16€;

  • indicazioni relative al contratto di lavoro da stipulare: CCNIL, livello e mansione, orario settimanale;

  • numero attuale dei dipendenti della ditta (al fine di verificare se il datore di lavoro abbia le capacità economiche di retribuire tutti i dipendenti);

  • delega del datore di lavoro e autorizzazione (privacy);

  • visura camerale del datore di lavoro contenente le informazioni anagrafiche, giuridiche, fiscali ed economiche depositate presso le Camera di Commercio di ogni impresa registrata al Registro Imprese italiano.
    Per richiederla è necessario accedere al sito ufficiale e inserire la denominazione dell’impresa e la provincia di appartenenza. Il pagamento dei documenti richiesti deve essere effettuato online con carta di credito;

  • DURC (documento necessario per verificare la regolarità contributiva) da richiedersi tramite il sito INPS o INAIL con il codice fiscale;

  • modello UNICO 2022 (dichiarazione dei redditi del datore di lavoro);

  • bilancio contabile anno 2022 dell’azienda/impresa;

  • indicazione della Rappresentanza diplomatica del Paese di origine dove sarà richiesto il visto di ingresso;

  • modulo ANPAL da parte del datore di lavoro. Novità introdotta dal decreto flussi 2023.

 

 

 

 

 

 

A causa delle quote limitate non possiamo garantire l'esito positivo delle pratiche di Decreto Flussi.

 

La presa in carico delle domande avviene secondo l’ordine d’arrivo delle stesse.

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